Le chiese, i quartieri, i borghi

  La Chiesa più importante è la matrice dedicata a S. Maria dell’Idria. La seconda più importante è quella di San Biagio in quel di Viscalori. Le altre Chiese presenti sul territorio viagrandese sono: Santa Caterina sotto il culto dei morti, Chiesa di Scalatelli dedicata all’inizio a Sant’Antonio Abate e dal 1954 a Nostra Signora di Lourdes, Chiesa di san Michele, Chiesa di S. Antonino di Padova, Chiesa di S. Vito, Chiesa del SS Salvatore (oggi proprietà privata) e la Chiesa Maria SS Annunziata a Viscalori. Nel 1649, nel quartiere Velardi, vi si insediarono gesuiti del Collegio di Catania in seguito ad una donazione terriera. Qui, nel “luogo di Viagrande”, i monaci condussero in economia una vigna con ulivi, seminativi, alberi, una casina (ricostruita nel Settecento da F. Battaglia o dal Vaccarini che lavoravano al Collegio di via Crociferi) e i magazzini, con annessa chiesa di Sant’Ignazio, in un terreno non toccato, in epoca storica, dalle lave. I confini erano costituiti dall’Indirizzo e da via Collegio. In occasione dell’ampliamento secentesco della chiesa antica cedettero una parte del terreno. Con l’espulsione dei Gesuiti dal Regno (1767), la tenuta fu acquistata nel 1769 da Anna Maria Alliata e Di Giovanni, principessa di Villafranca. Il quartiere di Santa Caterina si è sviluppato a ridosso della trazzera per Acireale. La Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria o delle Anime Purganti (di origine cinquecentesca significativamente rimaneggiata nell’Ottocento) prospetta su Via Garibaldi (già Viale delle Rimembranze, ai lati del quale fino al 1960, erano presenti numerosi alberi dedicati ai caduti viagrandesi delle guerre da dove deriva il nome viale delle Rimembranze). Poco distanti dalla chiesa, sorgono due importanti piazze: Piazza Urna, sede del celebre caffè, e Piano Gelsi (oggi Piazza G. Matteotti). Su quest’ultima, risistemata un decennio fa, vi è l’ingresso della villa comunale .
Il borgo S. Vito non è stato raggiunto dalla lava del 1408. Una chiesetta dedicata a S. Vito esisteva già nel sec. XVI. Il borgo Viscalori, abitato da boscaioli già nel sec. XIV, ha seguito sempre uno sviluppo pressoché autonomo rispetto al centro di Viagrande, sia per la sua accertata preesistenza storica sia per la naturale posizione. Le lave del 1408 hanno risparmiato il borgo ma devastato le campagne. Dalla via Viscalori si dipartono numerosi vicoli, uno dei quali è una vecchia fonte-levatoio con croce. Nei pressi di via Cinerazzo è l’altarino di S. Luigi Gonzaga. La campagna circostante è attraversata da vecchie trazzere delimitate da muretti a secco. Proseguendo per via Viscalori si giunge alla contrada Indirizzo,da dove è possibile contemplare un bel panorama sulla città di Viagrande. Alla fine della strada si giungein uno slargo dove sino agli anni 70 esisteva la chiesa dell’Indirizzo a fianco dell’omonimo Vallone. Il quartiere di Scalatelli nacque come insediamento rurale sul declivio lavico del 1408. Il borgo si sviluppò intorno alla secentesca chiesa di S. Antonio Abate. Nel cuore del borgo si apre suggestivamente Piazza Francesco Maria Scuderi. Sullo slargo si affaccia il prospetto del palazzo Scuderi.